L’incremento di materie prime ed energia mette a rischio il pasto dei bambini in mensa
23/03/2022
Scarsciotti, Presidente dell’Osservatorio Ristorazione Collettiva e Nutrizione: “L’aumento di energia, carburante e materie prime alimentari supera complessivamente nel primo trimestre del 2022 il 47%. Senza un adeguato intervento, che prenda le mosse dalla sospensione dei CAM, il settore rischia di fermarsi”
22 Marzo 2022. “Le forti spinte inflattive iniziate nel 2021 e proseguite nei primi mesi di quest’anno con l’incremento esponenziale del costo di materie prime alimentari, gas ed energia, hanno azzerato i margini operativi delle aziende, già ridottissimi e adesso in profondo rosso. Questo, sommatoalle difficoltà legate alla ripresa economica dopo gli anni della pandemia, rischia di soffocare ogni speranza di ripresa per il settore. Da troppo tempo ormai stiamo combattendo una battaglia per salvaguardare un settore fondamentale per l’economia del Paese e con un valore sociale importante. Ma senza un adeguato intervento dei decisori politici, il settore rischia di fermarsi. Il primo intervento, peraltro a costo zero, è la sospensione dei CAM”. Con queste parole Carlo Scarsciotti, Presidente di ORICON, Osservatorio Ristorazione Collettiva e Nutrizione lancia l’allarme affinché il Governo intervenga a sostegno del Settore della Ristorazione Collettiva, in cui circa la metà dei ricavi deriva da contratti di appalto a prezzi fissi.
Nel primo trimestre del 2022 l’incremento del costo di gas ed energia è stato rispettivamente del 72%e del 7% in più rispetto all’ultimo trimestre del 2021. Secondo le rilevazioni di ORICON, a parità di consumi, per le imprese della ristorazione collettiva il costo della bolletta energetica è salito nel primo trimestre del 2022 di oltre 26 milioni di euro rispetto all’analogo periodo dello scorso anno. In percentuale su ciascun pasto l’incidenza del costo dell’energia (gas ed elettricità) è passato dall’1,9% del primo trimestre 2021 al 7,7% del trimestre gennaio-marzo 2022. Meno drammatico l’impatto del costo dei carburanti sul singolo pasto, cresciuta dallo 0,3% del primo trimestre del 2021 (1,46 centesimi di euro a pasto) allo 0,4% di quest’anno (1,83 centesimi per pasto).
A questo quadro già preoccupante, si somma l’incremento dei costi delle materie prime alimentari, che incide per il 54% sull’aumento complessivo dei costi: a febbraio 2022 l’indice FAO dei prezzi alimentari (FFPI) è arrivato a 140,7, in aumento di 5,3 punti rispetto a gennaio e 24,1 punti al di sopra del livello di un anno fa, stabilendo così il nuovo massimo storico (3,1 punti sopra il precedente massimo risalente allo stesso mese del 2011).
Per le aziende del settore della Ristorazione Collettiva, l’incremento rispetto al primo trimestre del 2021 è di 0,32€ per pasto, pari a circa +20% che ha portato l’incidenza di questa voce di costo dal 32 al 39%, assumendo che tutti gli altri costi siano costanti.
L’impennata dei prezzi di febbraio è stata guidata da forti aumenti dei sottoindici dei prezzi degli oli vegetali e dei prodotti lattiero-caseari, ma anche cereali, carne e pesce sono aumentati in misura significativa.
Complessivamente, energia, carburante e materie prime rappresentavano il 34,4% un anno fa mentre nel primo trimestre del 2022 superano il 47%.
“In un settore che lavora prevalentemente in appalto a prezzo fisso, il forte aumento dei costi per le imprese si è tradotto in una compressione dei margini operativi di circa 15 punti percentuali, su margini già ridottissimi – spiega Carlo Scarsciotti -. Il comparto sta lottando da ormai due anni per rimanere in piedi, con unosforzo incredibile delle aziende per non disperdere professionalità e competenze di chi opera nelsettore. Si consideri che le aziende della ristorazione collettiva stanno ancora aspettando il Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate per avere accesso al Fondo stanziato con il Sostegni bis per il settore, che speriamo possa arrivare il prima possibile. Questo ennesimo uragano che si abbatte sul settore rischia di mandarlo al tappeto. Per questo chiediamo con forza che si tenga conto di questa situazione e che vengano presi provvedimenti, in primis la sospensione dei nuovi CAM per il servizio di ristorazione collettiva e fornitura di derrate alimentari”.
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